Il gruppo Etherea GRV stato è felice di presentarvi l’evento “Live 4 – L’altra faccia della medaglia”, primo Live del 2023 che, dopo aver visto i nostri valorosi Osservatori addentrarsi ancora di più nelle terre perdute, li ha visti indagare su un evanescente gruppo di fuorilegge che pare abbiano iniziato a risiedere in queste lande inesplorate.
“Live 4 – L’altra faccia della medaglia” si è svolto nel fine settimana del 18 e 19 Marzo 2023 presso la struttura di Cutrina, Camaldoli Ospitalità, in località Soci, Arezzo.
Rinnoviamo come per ogni evento i ringraziamenti anche agli amici del canale Nerd Imparati, dove il Master Daniele ha potuto riassumere le trame principali dell’evento in un Podcast tutto da ascoltare, e che trovate proprio qui sotto. Sotto il video, invece, trovate il prologo e l’epilogo del live.
Prologo
Dopo aver terminato la riunione plenaria ed aver optato per intraprendere la strada verso nord alla caccia del misterioso gruppo di trafficanti di persone, vi incontrate con gli ambasciatori per decidere come intraprendere i prossimi passi nel migliore dei modi. A differenza dei precedenti avanzamenti, questo non sarebbe però avvenuto subito.
Con il passare dei giorni vi appare chiara infatti una cosa, ovvero che il tempo sarebbe cambiato anche in questa nuova parte del continente: assieme alle giornate più corte i temporali cominciano a farsi più imprevedibili e le temperature ad abbassarsi in maniera importante. Ben presto alla pioggia comincia a sostituirsi la neve, e diventa ovvio che in queste condizioni sareste andati incontro a morte certa se aveste deciso di incamminarvi di nuovo verso l’ignoto.
Visto tutto questo la decisione è una sola: stabilirsi in questo avamposto, consolidare sia la posizione acquisita che la strada che vi ci ha portati, favorire l’arrivo di risorse e rinforzi ed attendere condizioni più favorevoli per procedere.
Affrontate un inverno particolarmente duro, forse il più duro che riusciate a ricordare: tre lunghi mesi che vi mettono costantemente alla prova, che vi costringono in certi casi all’isolamento completo ed al razionamento delle risorse vista l’impossibilità di farne arrivare con costanza, ma anche tre mesi che vi consentono malgrado tutto di tirare un respiro più lungo e di allentare la tensione che ha contraddistinto finora la spedizione. Riuscite a trovare il tempo per studiare quanto appreso finora, riposare, dedicarvi ai vostri affari e anche, per quanto possibile, divertirvi.
Superata la parte più dura di questa stagione, con il migliorare delle condizioni atmosferiche, cominciano ad arrivare nuovamente rifornimenti, forze e notizie dalle altre spedizioni. Una frase in particolare la fa da padrona:
“L’unico motivo per cui diventare corrotto? Puoi fregartene del freddo”.
L’inverno infatti non ha purtroppo risparmiato gli altri gruppi che come voi sono avanzati sui vari fronti. La spedizione diretta verso Est è stata quella a subire le perdite maggiori, tra cui anche membri di famiglie importanti come gli Issam, i Dain ed i Fei Er. Perdite che sarebbero potute essere ancora maggiori, ma che grazie all’aiuto dei gruppi a Sud-Est, sostenuti principalmente da Masnar e Taulaga che hanno fornito il supporto necessario, sono state ridotte ed hanno permesso a tutti i fronti di reggere il colpo. Nonostante tutto, alla fine, dovreste essere adesso in grado di riprendere il cammino senza sorprese alle vostre spalle.
Attendete infine gli ultimi rinforzi, recuperate ed organizzate il vostro equipaggiamento ed all’alba di una giornata soleggiata come non vedevate da tempo vi radunate nel piazzale per riprendere la marcia. Prima di muovere i primi passi verso la nuova meta notate qualcosa di particolare: completamente assopita e distesa su di una lettiga trasportata da quattro curatori, vedete uscire dalla porta principale dell’avamposto la vostra compagna Olanda.
“Olanda non potrà seguirci, ma non preoccupatevi per lei, sta bene”, vi dice Ismail, l’ambasciatore Tuasul mentre vi invita a prendere il passo. Mentre il carro su cui è stata messa Olanda prende la strada che riporta indietro, voi cominciate a camminare sul sentiero che porta a nord, verso una nuova meta ed un’altra situazione sconosciuta, ma che necessita di essere affrontata.
Epilogo
Sono passati alcuni giorni da quando avete occupato il villaggio dell’Enclave della Rosa, ma neppure con le frequenti perlustrazioni che avete da subito istituito siete riusciti a trovare indizi su dove si siano recati i precedenti abitanti. Le tracce che partono dal villaggio si confondono sin da subito con le vostre, e le poche che siete riusciti a distinguere si disperdono poco oltre il confine dello stesso. Sperate di trovare almeno alcuni cadaveri allargando ulteriormente le ricerche, ma niente, chiunque abitasse e soprattutto comandasse quel villaggio è definitivamente scomparso nel niente.
L’ambasciatore Tuasul però, a differenza di quando vi ha costretti a tornare al villaggio per epurarlo, non sembra più impensierito da questa cosa, come non sembra nemmeno più preoccupato della scomparsa dei due membri della famiglia Hadil che si trovavano con voi. Lo trovate raramente al di fuori della stanza che ha occupato, ed in quei momenti non vi rivolge parola nemmeno se interpellato direttamente. È chiaro che ad averlo sconvolto è stata la scoperta che i trafficanti di persone erano capeggiati da sua sorella Rilah, ormai corrotta. La donna non è con lui, ma comprendete ben presto il perché.
Passano infatti altri due giorni, dopo i quali venite raggiunti da un contingente con a capo varie figure di alto rango provenienti dal precedente avamposto. Incatenata, sedata e distesa su di un carro circondato da almeno dieci uomini giace Rilah. Avvisate Ismail, che esce subito dalla casa e si reca incontro ai comandanti che hanno a questo punto fatto alcuni passi avanti rispetto al resto degli uomini con cui si trovavano.
Dopo un lungo incrocio di sguardi in completo silenzio Ismail getta a terra la spada che teneva nel fodero, si toglie il copricapo, si mette in ginocchio ed inizia a parlare con voce alta e marcata per farsi sentire da tutti i presenti:
“Mi consegno a voi per essere messo a giudizio, per aver perseguito interessi personali mescolandoli agli scopi di questa spedizione, per aver messo in pericolo i qui presenti e per aver rischiato di compromettere l’esito della nostra missione primaria. Sollevo inoltre me stesso dal ruolo di ambasciatore in quanto non più in grado di rappresentare con la dovuta autorevolezza il mio popolo. Testimonio davanti a voi che le persone qui presenti si sono limitate a seguire gli ordini da me impartiti, o che le loro decisioni sono state influenzate direttamente o indirettamente dal sottoscritto”.
Basiti ed ancora senza parole, i comandanti si avvicinano ad Ismail, lo aiutano ad alzarsi e facendo cenno ad alcuni soldati di avvicinarsi lo scortano nuovamente all’interno della casa. Escono, non accompagnati dai soldati, solo dopo alcune ore, e vi chiamano a raccolta nella piazza centrale:
“Nonostante quanto accaduto, il vostro lavoro che ha portato alla cattura di questo luogo unito agli esiti delle altre offensive ci permetterà di procedere ad Est come stabilito. Resteremo qui come di consueto per rafforzare la posizione, e riprenderemo l’avanzata non appena possibile. Ancora grazie per il sacrificio che avete fatto per ottenere questo risultato.”
Tornate ai vostri doveri dopo aver scambiato alcuni sguardi, chiedendovi a questo punto cosa vi aspetterà ancora più ad Est rispetto a quello che avete già trovato, consapevoli anche che qualcuno dall’ombra vi potrebbe stare osservando.